Per diventare Educatori di Cinofilia Naturale !! Stage a Peveragno CN il 23 e 24 Settembre 2017.
Diventa un Professionista Cinofilo FEDERGUARD! Nuova formula di studio aperta a tutti!!
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Per diventare Educatori di Cinofilia Naturale !! Stage a Peveragno CN il 23 e 24 Settembre 2017.

Sabato 23 e domenica 24 Settembre 2017 a Peveragno (CN) – 4° Stage Nazionale di Educazione alla Cinofilia Naturale con la possibilità di ottenere la qualifica di Educatore di Cinofilia Naturale. Dedicato a professionisti cinofili e principianti, attuali o futuri proprietari di cani di qualsiasi razza, semplici appassionati che desiderano conoscere più a fondo le reali esigenze del cane.

La prima volta che mi imbattei in uno dei primi Pastori Tedeschi, arrivati nella mia cittadina di campagna e lo vidi eseguire vari comandi con grande obbedienza ne fui subito conquistato. Ero un ragazzo e avrei voluto anch’io un cane così simile al mitico Rin Tin Tin! Ogni volta che il suo padrone entrava nel bar e si “esibiva” con il suo cane godeva dell’ammirazione di tutti, sembrava quasi che possedesse un potere magico su quell’animale che lo guardava fisso negli occhi: quel cane si sedeva, si coricava, si alzava, rimaneva immobile oppure abbaiava solo quando lo voleva il suo padrone. Avevo pensato: “Che meraviglia!”.
 
Io ero invece figlio di un cacciatore, i cani in casa c’erano già e mio padre non mi avrebbe mai permesso di adottarne un altro da mantenere, solo per andare in giro a fare il fessacchiotto facendo sedere e coricare il mio cane a comando. Nello stesso tempo noi non eravamo una di quelle famiglie bisognose di guardia alla casa o di difesa personale, anzi, eravamo quasi fra i più poveri del paese e nessuno sarebbe mai venuto a molestarci. La sicurezza della famiglia era già garantita dai cani da caccia che comunque abbaiavano agli estranei e dalla doppietta di mio padre teneva nell’armadio del salotto, sempre ben oliata in attesa del periodo di caccia, che ricordo usò qualche volta per sparare un colpo in aria quando sentiva qualche rumore sospetto nella notte. Parlo di tempi in cui i ladri erano comunque rarissimi, lo stesso in cui nel periodo di caccia si vedevano ancora molti cacciatori partire per la campagna in bicicletta, con il fucile in spalla e il cane che gli correva vicino legato al guinzaglio. Mio padre non  ordinò mai una sola volta ai cani di casa di mettersi seduti, coricati, né tanto meno di abbaiare a comando, anzi, quando disturbavano inutilmente, usciva sul balcone e iniziava a imprecare ad alta voce fin quando tutto taceva almeno per un’ora. Nessuno di noi ragazzi aveva influenza sulle decisioni dei genitori, a tavola si parlava poco, con molto rispetto e non di rado era la famosa “cinghia” tolta dai pantaloni a sedare qualsiasi discussione. E’ probabile che i giovani s’immaginino che io parli della preistoria ma questa fu la nostra realtà sociale fino agli anni ’70, prima che iniziasse quello che noi oggi chiamiamo progresso e maggiore civiltà.
 
Arrivarono anche per me gli anni in cui decisi da solo che cosa fare della mia vita e, non appena ebbi un'auto e una casa indipendente, iniziai ad acquistare i primi cani “di marca” idonei a frequentare i campi di addestramento dove poter insegnare loro ogni tipo di comando. Per anni fui convinto che questa fosse l’unica cinofilia che avrei voluto praticare visto che l’avevo desiderato fin da ragazzo, fin quando non ebbi l’occasione di costruire la casa dei miei sogni, immersa nel verde delle colline cuneesi, lontana dai rumori della città e dove avrei potuto finalmente allevare tutti gli animali che desideravo.
 
La mia nuova residenza mi fece accorgere ben presto di quanto fossero inefficienti i miei cani addestrati nel fare la guardia in modo autonomo alla mia proprietà. Gli stessi che al campo d’addestramento mordevano a comando il figurante con grande efficacia, si stavano dimostrando poco adeguati a sorvegliare “senza comandi” il giardino della mia abitazione. Molte volte arrivavano estranei, fortunatamente miei conoscenti che potevano entrare nel mio giardino, senza che i cani si muovessero dalla cuccia oppure bastava una loro parola gentile per convincerli a smettere di abbaiare. Eppure al campo d’addestramento sembravano dei leoni inferociti ogni volta che il figurante si avvicinava minaccioso con la sua tuta per provare il loro morso. Lui mi parlava di morso a “bocca piena” e a “bocca vuota”, ma loro nel mio giardino lasciavano entrare chiunque li avvicinasse con dolcezza.
Fu proprio così che, ricercando animali più idonei alle mie esigenze, incontrai il cane da pastore dell’Asia centrale che era appena arrivato in Italia dal “misterioso” Est europeo. A dire la verità, inizialmente ne possedetti alcuni che manco loro facevano la guardia (si manifestavano solo scontrosi contro altri animali ma poco diffidenti con gli estranei), fin quando ebbi modo di scoprire Kimè, un soggetto di 2 anni (nelle foto sotto), sempre della stessa razza ma capace di mettere in soggezione chiunque solo con lo sguardo.



Amai subito quel cane per la sua ineguagliabile efficacia nel saper fare la guardia sia di giorno che di notte, anche se nello stesso tempo 
iniziò a rappresentare una delle più grandi sfide della mia vita, alla quale non seppi sottrarmi per orgoglio, pur avendo paura.


 
Kimè era un soggetto di temperamento unico, impossibile da domare con la forza, aveva già cambiato alcuni padroni che non se l’erano sentita di continuare: lui non aveva paura di nulla! Ad ogni temporale si trasformava in un “drago” che, con il pelo rizzato, correva nel giardino sotto la pioggia cercando di azzannare ogni fulmine che cadeva nel vicinato. Un addestratore volle provare a sparargli dalla recinzione con una pistola a salve calibro 91 e lui, per ben nove volte, cercò di azzannare impavido la canna dell’arma attraverso le sbarre. Era indomabile! La prima volta che provai a prenderlo per il collare per condurlo nel suo recinto (come feci sempre con altri cani), mi fece capire in meno di un secondo di non ripetere mai più quel gesto. Un giorno era seduto in cortile e io cercai di farlo mettere sdraiato prendendolo lentamente per le zampe anteriori: inizialmente accettò la mia azione ma poi si alzò di scatto, mi saltò addosso e, ringhiando, mi atterrò come fossi stato un cucciolo di pochi mesi (quel cane era alto più di 80cm al garrese e pesava almeno una sessantina di chili). Se Kimè dormiva davanti alla porta, era impossibile uscire di casa, dovevamo passare da un’altra parte oppure aspettare che lui si alzasse spontaneamente. Quando mangiava era inavvicinabile e se la femmina andava in calore non era possibile rimanere in giardino.
 
Avevo imparato molte cose dalla cinofilia ufficiale ma nulla seppe aiutarmi per trovare una soluzione con quel cane così forte di carattere. Alcuni dei miei amici addestratori, mi dicevano: “Devi sottometterlo, sei tu il suo padrone! Devi farti sentire che sei più forte di lui!”. In compenso, nessuno di loro accettò mai di entrare nella mia proprietà, anche se bardati di tuta anti morso, né tanto meno vollero adottarlo nei momenti in cui glielo offrivo pensando che non avrei mai potuto trovare una soluzione. Loro continuavano a parlare delle teorie cinofile più complicate, ma chi ci doveva convivere ero io!
Per alcuni mesi decidemmo di lasciarlo chiuso di giorno nel suo recinto (per poter vivere con un po’ di pace il giardino della nostra casa) e lo liberavamo solo di notte, momento in cui sentivamo la necessità di sentirci più protetti.

 
Finchè un giorno avvenne un fatto che non mi sarei mai aspettato: Kimè iniziò improvvisamente a dimostrarsi molto affettuoso nei confronti di mia moglie e con le mie bambine, le uniche che si erano sempre mantenute molto alla larga dal cane, senza mai provare (per la paura) a interagire minimamente con lui.
In pratica, io che mi consideravo l’esperto cinofilo di casa e avevo provato in ogni modo a interagire con lui, avevo sempre fallito e il nostro rapporto si stava ulteriormente deteriorando, mentre loro che non ci avevano mai provato, stavano godendo di ogni sua attenzione. La cosa si amplificò al punto che, quando davo la carne al cane, lui la prendeva in bocca e se mia moglie era in giardino, prima la portava vicino a lei, poi tornava indietro ringhiandomi minaccioso fino quando non mi allontanavo, per poi tornarle vicino iniziando a mangiarla. In quei momenti io non avrei mai potuto passargli vicino, mentre mia moglie poteva accarezzarlo senza problemi. Lei poteva fare a quel cane qualsiasi cosa, così come le mi figlie che, ancora piccole,
 
PASTORE DELL'ASIA CENTRALE BIMBE

spesso lo “costringevano” a sedersi e si facevano dare la zampa: da loro lui accettava di tutto,

KIME' CON SOFIA

mentre io vissi con la soggezione di quel cane, fino all’ultimo giorno della sua vita. A volte entravo nel "mio" giardino e non sapevo cosa mi potesse accadere, guai se prendevo la mia figlia più piccola in braccio, si avvicinava immediatamente, mi sbarrava la strada ringhiando e mi costringeva a riposarla a terra.  Per farvi capire ancora meglio la sua estrema dominanza posso dirvi che, quando la sua femmina Burka andava in calore, lui la costringeva a vivere per ore coricata di schiena con la pancia in su (in segno di totale sottomissione) per poi farla rialzare con un morso quando decideva di montarla.
Non ebbi mai più un cane come lui.
 
Furono molti i cinofili di allora che, sentendo i miei racconti, esordivano: “Quel cane è da sopprimere!”. Io invece non lo feci, anche perché lui si dimostrava ogni giorno più affidabile e protettivo con i miei famigliari, l’unico che odiava ero io che avevo cercato di applicare alla lettera tutto quanto mi aveva suggerito chi predicava da anni le teorie ormai più consolidate della cinofilia ufficiale.
 
Furono momenti difficili e anche sconfortanti per uno come me che si sentiva ormai un cinofilo con esperienza, visto che di cani ne avevo posseduti molti fin da ragazzo. Mi sentivo confuso e sconfortato perché, pur non sapendo bene da quale parte iniziare, avvertivo che la gran parte delle mie precedenti “certezze” erano ormai crollate.
Com’era possibile che mia moglie e, peggio ancora, le mie bambine potessero avere un buon rapporto con lo stesso cane che invece mi detestava?
 
Iniziai a mettere in dubbio ogni cosa che avevo imparato fino a quel momento, a capovolgere ogni teoria cercando di capire, seguendo la logica, che cosa i cani volessero realmente dai loro padroni. Non di certo cosa io avevo proposto a Kimè, visto che lui aveva scelto il resto della mia famiglia come alleati e considerava me un soggetto poco affidabile.
 
Fu proprio l’argomento “fiducia” quello sul quale approfondii i miei studi, gli stessi che oggi mi permettono di adottare un qualsiasi cane adulto, anche se molto mordace e con esperienze devastanti alle spalle e, in poco tempo, riuscire ad instaurare un buon rapporto con lui. Se oggi allevo i miei “leoni” coi quali convivo senza il minimo problema, seguo tante famiglie che utilizzano con successo cani da guardia di fortissimo carattere (pur non avendo la minima esperienza cinofila), non conosco un solo bambino dei miei clienti che abbia avuto aggressioni, debbo dire grazie a Kimè: il cane più difficile che abbia mai incontrato nella mia vita e che mi ha fatto capire l’importanza di riuscire a infondere “fiducia” nel cane che vive al nostro fianco. La stessa che noi invece pretendiamo da lui.
 
Non esistono cani poco affidabili con i loro "padroni-datori di cibo", bensì esistono cani che non riescono a fidarsi di loro e quindi agiscono di conseguenza, causando spesso i disastri riportati dalle cronache!
 
Se oggi sono in grado di poter adottare nel mondo un qualsiasi cane di fortissimo carattere e instaurare in breve tempo con lo stesso un ottimo rapporto di “fiducia” reciproca, devo nuovamente dire grazie al mio Kimè: un grande Maestro che mi insegnò molte cose senza mai ovviamente dire una parola!
                       
Mi fanno ridere coloro che si cimentano al campo di addestramento tutti orgogliosi di saper sottomettere  e rendere ubbidienti i loro can: fare ciò è possibile solo con i più “indeboliti” dalla selezione degli allevatori (indipendentemente dalla razza a cui appartengono, comprese quelle considerate molto pericolose da chi non s’intende di cinofilia), provateci con quelli veramente forti di carattere e vedrete come ogni vostra teoria sarà un sicuro fallimento! A cosa serve “spacciare” la ormai famosa “Educazione Cinofila” e il “Comportamentalismo” come scienze “certe e indiscutibili” se poi si continua a dover trattare con gli psicofarmaci tutti i soggetti più difficili, solo perché nessuno ha ancora mai capito come fare a conviverci con successo? Sarebbe quindi questa la nostra grande civiltà, vantata da molti nei confronti dei nostri animali? Può forse considerarsi un progresso cinofilo far diventare dei burattini educati i cani più deboli e trattare con i farmaci quelli incapaci di adattarsi alle assurde esigenze dell’uomo moderno? Non sarebbe forse il caso di iniziare ad immedesimarsi un po’ di più nelle esigenze del cane rinunciando a molti dei nostri capricci? Quando una teoria cinofila è valida e soddisfa gli istinti naturali dell’animale, deve funzionare sempre e non solo con i cani più deboli che non osano ribellarsi!
 
Non è vero che certi cani necessitano più di altri di essere trattati da animali, la REALTA’ è invece un’altra: ci sono cani che, per loro sfortuna, nascono più deboli e quindi sono costretti ad accettare qualsiasi sopruso del loro padrone (spesso spacciato come “moderno” benessere animale) mentre ce ne sono altri, più forti di carattere, che si sanno ribellare a quanto gli viene proposto se non in linea con i loro istinti. Se però si rispettano le sue esigenze, non esiste cane che non possa crescere molto affidabile con tutti i componenti della famiglia che lo ospita.
 
Non è sensato pretendere che il cane possa adattarsi ad ogni nostra più strampalata esigenza poiché non è mai l’animale che decide di vivere con noi, bensì il contrario, quindi tocca sempre a noi assecondare il più possibile i suoi istinti naturali.

Sarebbe ora di finirla di chiamare "empatia cognitiva" il grande disagio che invece provano molti cani allevati oggi in famiglia (specialmente se in appartamento) e trattati come umani, senza un compagno della stessa specie con cui poter interagire. Con molti dei loro comportamenti e sguardi, non vogliono comunicare null'altro ai loro padroni se non la grande frustrazione che stanno subendo non potendo vivere liberi con altri cani....! (Sarebbe sufficiente metterli in un giardino e con la costante presenza di altri conspecifici per vederli cambiare ogni comportamento...).
Se pensate di voler veramente bene al vostro cane sarebbe necessario approfondire un po' meglio certi argomenti!
 
In questo mio 4° Stage di Educazione alla Cinofilia Naturale che si terrà a Peveragno (CN) sabato 23 e domenica 24 Settembre 2017, parlerò a fondo di cosa necessita REALMENTE il cane per vivere sereno al fianco del suo padrone. (LEGGI GLI ARGOMENTI TRATTATI)
Non importa se l’uomo l’abbia trasformato in animale da compagnia, da guardia, da difesa o adattato a praticare qualsiasi altra disciplina, la specie animale è sempre la stessa e non potrà mai rinunciare ad alcuni istinti primari che si sta facendo di tutto per dimenticare.

 
Lo Stage di Educazione alla Cinofilia Naturale del 23 e 24 Settembre 2017 è aperto a tutti: esperti cinofili, allevatori, principianti e semplici appassionati. Sabato 23 Settembre ci sarà il Corso Base di Cinofilia Naturale, mentre il giorno successivo, domenica 24 Settembre, un approfondimento dedicato a chi intenderà sostenere l’esame (non obbligatorio) per ottenere la qualifica di Educatore di Cinofilia Naturale, il quale si terrà a fine giornata. E’ ovvio che diventare Educatore di Cinofilia Naturale non rappresenta un traguardo ma semplicemente il punto di partenza per approfondire l’argomento trattando in collaborazione con il nostro Istituto di Cinofilia Naturale FICG le varie problematiche esistenti nel rapporto di convivenza fra il cane e il suo padrone.
 
Vi aspetto numerosi e per maggiori informazioni circa le modalità di iscrizione CLICCARE QUI.
 
Ezio Maria Romano
Fondatore del ICN – Istituto di Cinofilia Naturale
























































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