A Report (su RAI3) – Produttori di crocchette e veterinari: "TROPPA TRIPPA" per tutti!
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<span style="color: rgb(5, 5, 5); font-family: &quot;Segoe UI Historic&quot;, &quot;Segoe UI&quot;, Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">29 Marzo 2023 - Esami per diventare </span><span style="color: rgb(5, 5, 5); font-family: &quot;Segoe UI Historic&quot;, &quot;Segoe UI&quot;, Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">&quot;Educatore di Cinofilia Naturale e Recupero Cani Aggressivi&quot;!</span>
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A Report (su RAI3) – Produttori di crocchette e veterinari: "TROPPA TRIPPA" per tutti!

Come fare soldi facendo finta di voler bene agli animali!

Dopo tanti anni in cui quelli come me, solo per non aver mai ceduto alla moda delle crocchette, sono sempre stati etichettati come “pessimi proprietari senza scrupoli
”, finalmente un po’ di verità sugli intrallazzi delle case produttrici di mangimi e di chi, per un evidente tornaconto personale, le ha sempre consigliate fino a oggi senza andare troppo a fondo sulla loro qualità, procurando anche gravi patologie ad animali nati sani e diventati malati a causa di un’alimentazione inadeguata.
 
A Report su RAI3, Domenica sera 6 Dicembre 2015 è andata in onda una puntata sull’alimentazione per cani e gatti (intitolata “TROPPA TRIPPA” per evidenziare i lauti guadagni di chi produce e commercializza cibo per animali) che, come mi auguro, cambierà le abitudini di molti italiani su come alimentare i propri cani e gatti. Lo so che fa molto più comodo prendere una manciata di palline colorate nel sacco e metterle nella ciotola, piuttosto che dotarsi di un frigo, cercare gli scarti freschi di macellazione e costruire un pasto adeguato per il proprio animale domestico, ma, a quanto pare, non sono sicuramente le crocchette il modo migliore per nutrire l’animale che vive al nostro fianco!
 
Se non avete visto la trasmissione andata in onda domenica sera sui RAI3, prendetevi un’oretta di tempo e guardatevela cliccando su questo link: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-6725ab3f-7f78-460f-a773-2cae8e4e5704.html. Ne scoprirete delle belle!
 
“Centoventotto milioni di euro spesi solo per gli snack per cani e gatti. Può sembrare una cifra eccessiva ma non è nulla rispetto al miliardo e ottocento milioni di euro che spendono i 14 milioni di proprietari di animali da compagnia.
Un settore che non soffre la crisi dei consumi e che è in costante crescita. Questo grazie a straordinarie operazioni di marketing, e a una normativa a maglie larghe che consente etichettature troppo generiche e l'utilizzo di materie prime che non rispondono agli stessi criteri di quelle certamente più sicure per l'alimentazione umana, i cui avanzi vengono buttati in pattumiera (per un valore di 8 miliardi di euro).
L'inchiesta di Sabrina Giannini cerca di fare luce su un settore poco trasparente: tutte le aziende produttrici contattate, in Italia, Europa e Stati Uniti, hanno rifiutato di mostrarci gli stabilimenti, così come i loro fornitori di scarti di macellazione e farine di carne. Infine l'ultima novità del mercato che vede in competizione le multinazionali: le diete a supporto delle patologie che colpiscono cani e gatti”.
 
Risale al 2 Luglio 2012 la lettera di uno studio legale di Torino il quale mi contattava per conto di un cliente che, dopo aver notato “uno stato di abbattimento del cane” si recava presso una clinica veterinaria della zona dove “veniva riscontrato attraverso esame ecografico all’addome, ripetuto anche il giorno seguente, un corpo occludente e contestuale assenza di peristalsi intestinale nonché immagine di sbarramento a monte del corpo estraneo”. In pratica il cucciolone si era ingoiato un sasso!
 
“Dal referto dell'esame Ecotomografico risultava un quadro US compatibile con enterite e reattività dei linfonodi meseraici si decideva, pertanto, di effettuare un’enterotomia per la rimozione del corpo estraneo, con esito positivo. Il veterinario riteneva utile modificare l’alimentazione consigliata dall’allevamento che risultava già aver destato problematiche intestinali nel cane”.(Ovviamente convertendo i proprietari alle crocchette di una marca convenzionata).
 
Ma il bello è questo: secondo loro, avrei dovuto pagare io la “modica” somma di 1447,25 Euro che la clinica veterinaria aveva addebitato al cliente e questo solo perché in un mio libro avevo scritto: “Personalmente mi trovo molto bene dando ai miei cani alcuni colli di pollo crudo girati nell’orzo fioccato la mattina e una razione di pane duro la sera, possibilmente integrale o ai cereali, oltre a frutta fresca e verdure di stagione due o tre volta la settimana”.
 
Secondo i veterinari che, dopo aver sedato il cane, avevano anche proceduto ad effettuare tutti gli esami possibili e immaginabili, comprese le lastre alle anche e ai gomiti (su un cucciolone di meno di un anno, il quale non aveva mai presentato la minima zoppia e senza specifica richiesta del cliente), l’animale pareva risultare un vero e proprio “disastro genetico” ulteriormente aggravato da un’alimentazione sbagliata consigliata dall’allevatore. In realtà il cane aveva sempre goduto di un'ottima salute fino al giorno precedente all'accidentale ingerimento del sasso, cosa che continuò a fare dopo l’asportazione del corpo estraneo.
Il vero problema era stata invece la salatissima parcella che la clinica aveva presentato ai padroni del cane al momento della sua dimissione, i proprietari si erano lamentati per la somma da sborsare (…in fondo era solo stata tolta una pietra dall’intestino di un cane!), ma i veterinari li avevano rassicurati dicendo: “Ringraziate innanzitutto che siamo riusciti a salvarvi il cane e che da oggi non continuerà più ad essere alimentato come le aveva detto l’allevatore, per la spesa non preoccupatevi, andate da un buon avvocato e saprà lui come farvela recuperare!”.
 
Alla bella cifra di 1447,25 Euro si era arrivati sommando le seguenti voci: 150,00 Euro per Rx in sedazione, 150,00 Euro per conduzione dell’anestesia e prestazioni di pronto soccorso, 41,32 Euro per visita di pronto soccorso fino alle ore 22, 48,80 Euro per apparati infusionali + farmaci, 44,63 Euro per profilo ematologico-ematochimico B+hct7pt, 41,32 Euro per ecocardiogramma di controllo, 61,98 Euro per esame rx 2 pr., 90,91 Euro per anestesia gassosa, 578, 51 Euro per enterectomia, 41,32 Euro per reperibilità chirurgica, 80,99 Euro per degenza cane di peso superiore ai 10 Kg per 24ore e dal totale era stato scorporato un acconto di 82,54 euro anticipato dal cliente (probabilmente tutto quello che aveva nel portafoglio in quel momento!).
 
Cifra che io non pagai poiché, dopo un colloquio telefonico col legale dei proprietari del cane, il professionista capì immediatamente che io non ero responsabile di nulla e che quindi non sarebbe stato produttivo agire legalmente nei miei confronti, come invece suggerito dai veterinari di quella clinica. E questo è solo uno dei tanti casi che ho conosciuto in questi ultimi 20anni di appassionato e allevatore di cani.
La mia passione per i cani ha ormai raggiunto i 50anni di età e se vi raccontassi cosa ho già dovuto trangugiare per l’incompetenza di molti veterinari, ai quali mi sono rivolto in caso di necessità, potrei scrivere un libro senza fine. Sono assolutamente d’accordo che non è mai giusto generalizzare ma, sarà solo per sfortuna, a me ne sono accadute di tutti i colori!
 
Il business delle crocchette, ampiamente appoggiato dai veterinari che sanno molto bene come condizionare le scelte dei proprietari di animali, va avanti ormai da tempo. Facendo utili da capogiro, le case produttrici sono riuscite con le loro sponsorizzazioni a comprarsi di tutto: la dignità di molti professionisti, la correttezza di altrettanti docenti che li formano, l’assenso delle associazioni cinofile, le dirigenze degli ambienti agonistici, gli organi di stampa specializzata e tutto ciò che si aggira attorno al mondo dei cani e dei gatti.
Quando frequentavo la scuola avevo un compagno che era figlio di un contadino, proprietario di un “barcollante” allevamento di polli, oggi, grazie alla sua indiscutibile intraprendenza dispone di un’azienda produttrice di crocchette che è quasi più grande del paese che la ospita!
 
Ma non bisogna poi stupirsi così tanto che l’apparato veterinario abbia appoggiato fino ad oggi questo grande business fatto di alimenti per animali di dubbia qualità, lo fanno addirittura anche le Regioni!
Occupandomi di cani da pastore, fornisco spesso dei soggetti di mia proprietà agli allevatori di bestiame i quali, salendo in alpeggio d’estate con le loro pecore, debbono affrontare il problema delle predazioni messe a segno dai lupi recentemente ricomparsi numerosi sulle nostre montagne.
Esiste un solo motivo per il quale un cane può difendere il suo gregge: quando lo stesso rappresenta la sua “insostituibile” riserva di cibo. Il cane protegge le pecore solo perché ne ricava dalle stesse gli alimenti necessari alla propria sopravvivenza: la placenta prodotta in ogni parto (altamente proteica), lo scarto del latte utilizzato nella caseificazione, lo sterco animale fatto di erba digerita, i sali contenuti nelle mucose, gli agnelli nati morti e, non per ultime, le carcasse dello stesso bestiame che non riesce a sopravvivere alla fatica dell’alpeggio. Lo capirebbe anche un bambino che questo è il solo motivo per cui un branco di cani segue il gregge e lo custodisce con grande gelosia ma, con un bel colpo di spugna alle più antiche tradizioni, veterinari e funzionari che espongono gli stemmi delle Regioni, organizzano incontri con pastori e malgari per introdurre una determinata marca di crocchette piuttosto di un'altra. GUARDATE QUESTO FILMATO.
 
E’ incredibile dover immaginare che per un ipotetico tornaconto economico si possano abbandonare tradizioni vecchie di millenni, cos' come è sbalorditivo constatare il rincretinimento della società moderna nei confronti dei cani e dei gatti. Sono dei mammiferi come tutti gli altri: tanti anni fa si avvicinarono all’uomo unicamente per ricavarne il cibo utile alla loro sopravvivenza, né più né meno di come fecero i topi! Con la differenza che, oggi, per i cani e i gatti vogliamo quanto esista di più sofisticato e abbiamo scelto di trattarli alla pari di noi uomini accudendoli come bambini viziati, mentre per i topi nessuna pietà! Trappole di ogni tipo per farli morire impiccati o trafitti e veleni per sterminarli in pochi istanti vengono venduti e utilizzati da tutti senza il minimo scrupolo! Ma non è ridicolo tutto questo? Non sono forse creature donateci dalla stessa Entità? Perché siamo così generosi nei confronti di certi animali e altrettanto crudeli con altri? Ci preoccupiamo forse di far invecchiare il più possibile anche gli agnelli, i capretti, i maialini, i vitellini, etc., o preferiamo ucciderli da giovani per assaporare meglio la loro tenera carne?
 
Il fatto che il cane provi sentimenti per l’uomo è una BUFALA COLOSSALE inventata dal sistema consumistico per motivarci a spendere molti soldi nelle sue cure e per il suo mantenimento! Il cane è un semplice animale e non ha nulla di diverso da qualsiasi altro mammifero, se non la sua “esclusiva” predisposizione a sottomettersi all’uomo in cambio del cibo che gli viene somministrato. E’ invece ormai provato che più le persone soffrono di carenze affettive e più vogliono vedere a tutti i costi nel cane una specie di “umanoide” capace di capire i loro discorsi e assecondare i loro capricci. Ed è proprio su questo condizionamento psicologico, sempre più diffuso nella nostra società moderna, che molti operatori del settore hanno speculato fino ad oggi raccontando un sacco di bugie, facendo credere a tutti di perseguire il benessere di questo “povero” animale domestico.
 
Credete di amare veramente il vostro cane? Bene, allora lasciatelo libero in giardino tutto l’anno, giorno e notte, fatelo vivere con un altro suo simile ma di sesso opposto e permettetegli di accoppiarsi qualche volta, cibatelo con gli scarti del vostro stesso cibo (o con quelli di macellazione con aggiunta di pane secco) e soprattutto non rompetegli l’anima con le vostre idiozie, lui è sopravvissuto per più di diecimila anni in questo modo e non desidera altro! Se invece non siete in grado di offrirgli questi minimi requisiti per il suo benessere, meglio non adottarlo poiché non servirà a nulla cercare rimedio fra le mille alternative che vi proporrà chi vuole speculare sulla vostra coscienza: qualsiasi cosa offrirete al vostro cane diversa dai suoi istinti naturali non lo renderà mai felice!
 
Quello che fa più rabbia è che in queste trappole mediatiche ci cadono sempre i più deboli, ovvero coloro che hanno la necessità di conforto dall’animale che vive al loro fianco: gli anziani, le persone sole, chi sta soffrendo per la perdita di un parente e altri ancora, i quali cercano nel cane quello che non riescono a trovare negli esseri umani. Sono proprio loro coloro ai quali è facile spillare soldi proponendo cure, trattamenti e prodotti sempre più costosi: basta fare leva sul pericolo di poter perdere quell’animale, che rappresenta tutto per la loro vita e il gioco è fatto!!
 
In relazione a quanto emerso a Report, un sito di parte scrive: “Non vorremmo mai che dal servizio di Report possa passare un messaggio sbagliato secondo cui tutti i veterinari siano degli incompetenti o dei professionisti poco attenti al benessere degli animali. D'altra parte, un'alimentazione casalinga o basata sugli avanzi della nostra dieta, se non seguita da un veterinario, può diventare pericolosa per gli animali”.
 
Come fecero allora tutti i miei antenati a crescere i loro cani senza la consulenza di un “esperto”? Ma finitela di continuare a tirare acqua al vostro mulino facendo terrorismo mediatico! I cani dei miei nonni vissero sempre da animali sani e robusti mangiando solo gli scarti del cibo dei loro padroni. Ricordo racconti di cani che superarono addirittura i 20anni di vita, pur rimanendo gran parte della giornata legati a una catena ed esposti alle intemperie! Se fosse vero ciò che dite, come farebbero a sopravvivere le migliaia di "cani da villaggio" che vivono e si riproducono a dismisura presso molte tribù dell’Africa o dell'India? Quelli si cibano solo di rifiuti (quando ne trovano) altrimenti debbono ripiegare sugli escrementi umani che trovano nelle fogne a cielo aperto! Eppure dovreste vedere i loro mantelli come sono lucidi e  di quante energie dispongono! I cani possono vivere benissimo lontani dai veterinari, poiché non nascono certamente per vivere da “pazienti” come si cerca di voler far credere oggi ai loro proprietari! Cinquant'anni fa non esisteva un solo veterinario che si occupasse di piccoli animali eppure i cani avevano ormai superato di gran lunga i loro 10mila anni di storia! Se nascono sani, sono animali molto robusti che si possono adattare a qualsiasi situazione e sopravvivere mangiando di tutto. Più che di dieta bilanciata, hanno invece la necessità di vivere con dei padroni equilibrati e con uomini che speculino di meno sulla loro esistenza!
 
Che tutti i veterinari “non siano degli incompetenti o dei professionisti poco attenti al benessere degli animali” è fuori di dubbio, ne conosco personalmente di ottimi, ma che molti professionisti di questo settore abbiano fino ad oggi pensato innanzitutto al proprio portafoglio, è altrettanto vero!
 
E’ ovvio che un servizio come quello mandato in onda domenica sera da Report su RAI3 risulti molto scomodo a chi fino a oggi è stato al gioco della “TROPPA TRIPPA” proposto dalle case produttrici di crocchette. In questo momento stanno pensando come giustificarsi con la clientela per non fare quella grande brutta figura che gli tocca!
 
Chi invece, come me, rinuncia da sempre a più del 50% delle vendite dei suoi cuccioli, pur di parlare chiaro al cliente (il quale “scappa” spesso da chi invece lo rassicura che le favole esistono davvero), non ha mai venduto un solo sacco di crocchette lucrando sulla salute dei cani, non ha mai ospitato sul proprio sito internet un solo sponsor delle tante aziende produttrici di mangimi, non si è mai intrallazzato con i veterinari o fatto altre “strane” convenzioni, ma ha sempre tirato faticosamente il proprio carro in salita (spesso contro tutti), rincorrendo il semplice ideale di vivere senza scheletri nell’armadio, non teme questi servizi, anzi, ben vengano!
 
Di cose da smascherare su chi specula per mestiere sul benessere dei nostri animali domestici ce ne sono ancora tante, per non dire tantissime, basterà solo aver voglia e il coraggio di rimuovere il primo strato di vernice ed ecco che salteranno tutte fuori!

 
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